sabato 14 aprile 2012

S-Grappa...un fantastico sgrassante per i vetri fatto in casa



Mi e' capitato un colpo di fortuna! 
Ricondandosi di una chiacchierata fatta al bar di paese, un vicino mi ha chiamato mettendomi al corrente che avrebbe "svinato" le sue botti a breve e chiedendomi se fossi ancora interessato ad un paio di cassette di vinaccia vera, succosa e ben fermentata.


Caspita! non me lo son fatto certo ripetere due volte e cosi', l'indomani, con il mio fedele trattorino sono andato a ritirare questa preziosa materia organica, dal colore purpureo e dai profumi intensi di vino e di frutta macerata. 


Tornato nella cucina di Casafredda, ho messo il primo carico di vinaccia nell'alambicco di zio Paolino, dopo averlo ben lavato con acqua bollente: trattasi di un pentolone a pressione abbastanza rudimentale, il cui coperchio, dotato di valvola di sicurezza e termostato, permette la raccolta dei vapori convogliandola verso un rubinetto d'uscita.


A questo rubinetto si collega un tubo in rame, lungo circa un metro, la cui estremita' opposta deve a sua volta essere serrata al cilindro di condensazione: quest'ultimo e' un cilindro d'acciaio, con un ingresso ed un'uscita per l'acqua di raffreddamento, al cui interno si sviluppa la spirale di condensazione, ovvero il tubo di rame in cui passano i vapori di ebollizione; il contrasto termico tra l'acqua di raffreddamento e le pareti riscaldate dai vapori di ebollizione innesca infatti il passaggio dei vapori stessi dallo stato gassoso a quello liquido...che per i nostri scopi di pulizie domestiche e' il favorito!


Una volta predisposto l'ambaradan, non resta che dare fuoco alle micce e portare il tutto a temperatura di ebollizione; l'operazione deve avvenire a fuoco lento, per due ragioni: la prima è che il contenuto potrebbe attaccarsi al fondo della pentola e bruciare, conferendo quindi uno sgradevole odore al nostro sgrassante per i vetri; la seconda, importantissima, è che i primi vapori alcolici che tendono a condensare  nell'archilao, generalmente a temperature intorno agli 80 gradi centigradi, sono mefitici, velenosissimi e non adatti allo scopo che invece ci proponiamo. Il Manuale del Mastro Sgrassatore di Vetri Domestici  (MMSVD, edizioni Casafredda, Annata Bene) consiglia prudentemente di gettare ciò che dall'alambicco fuoriesce fino a che la temperatura di ebollizione non raggiunga i 90 gradi circa. Ecco che quindi principia la vera produzione, durante la quale il Mastro Sgrassatore cerca di mantenere la temperatura costante. 


l'attenzione deve ora essere riposta nel separare il Cuore della produzione da ciò che nel gergo viene invece definito come Testa e come Coda: quest'operazione può essere facilmente effettuata raccogliendo il prodotto di distillazione in piccole bottigline (quelle del camparino rosso sono ideali); messele in fila secondo lo stesso ordine di produzione, il Mastro Sgrassatore provvederà poi ad un'analisi olfattiva, riconoscendo senza dubbio la Coda per il suo sgradevole odore di cartone bagnato (talvolta di cane); la Testa invece per il suo più intenso odore di alcool da medicazione. Nel Cuore invece le fragranze della vinaccia saranno più delineate e preferibili per profumare gli ambienti di casa.


Nel caso si disponga di carichi successivi di vinaccia, le Teste e le Code possono essere ripassate con le stesse vinacce in seconda cottura. 
Personalmente ottengo circa il 5% di sgrassante per vetri Premium Cuore da carichi di circa 25/30 litri di vinacce.
La concentrazione di alcol per volume è circa del 70%; provvedo dunque all'abbassamento della gradazione con un taglio di acqua distillata; questa operazione richiede l'utilizzo di un termometro di Gay-Lussac (io uso quello del bisnonno, ma se ne trovano di nuovi in ferramenta), di un decilitro graduato da cucina e di specifiche tabelle di conversione che, rapportando alla temperatura ambiente ed alla gradazione rilevata, vi permettono di determinare il quantitativo esatto di acqua da aggiungere per abbassare il prodotto alla gradazione desiderata.

Buone pulizie a tutti...ed un consiglio: evitate l'utilizzo di Teste e Code per le vostre pulizie di casa ed eviterete odori che alla lunga provocano solo gran mal di testa! concentartevi solo sul Premium Cuore!





sabato 31 marzo 2012

Ponce alla Livornese (a vela)







INGREDIENTI
1/3 di caffè (espresso)
1/3 di Rumme (Vittori)
1/3 di Sassolino
1 cucchiaino di zucchero
scorzetta di limone (vela)



Il Ponce alla Livornese deriva chiaramente dal Punch inglese che fu introdotto in città alla fine dell'800 dall'allora numerosa comunità britannica; ma se alla base del Punch c'è il tè o l'acqua bollente, nel Ponce ci vuole il caffè, che più forte è... meglio è!

Gli esotici ingredienti del progenitore anglosassone vengono sostituiti con un'invenzione locale, il 'Rumme' del Vittori: una miscela di alcol, zucchero e caramello aromatizzato al rum ('Rum Fantasia', appunto), tant'è che oggi lo si commercializza più propriamente con il nome di 'Ponce Livornese'.
La ditta Vittori, che produce anche il Sassolino all'anice ed il più noto Ponce al Mandarino, è stata poi rilevata da un'altra realtà locale, la torrefazione livornese Arcaffè, che ne continua la produzione. E' sicuramente per questo che il Ponce si trova solo a Livorno o nelle strettissime vicinanze, com'è vero che c'è chi viene appositamente da Firenze ed altre zone toscane per berlo allo storico bar 'Civili'!





PROCEDIMENTO ESPRESSO

Bar Civili, Via del Vigna, Livorno
Versare direttamente il terzo di Rumme e di Sassolino nel bicchierino a 'gotto' con lo zucchero e scaldare abbollore la miscela con il vapore dalla macchina espressa. Versarci dentro un caffè ristretto appena fatto ed aggiungere la scorzetta di limone che galleggerà sul Ponce come una piccola vela, conferendogli l'inconfondibile aroma.

PROCEDIMENTO MOKA
Se non possedete una macchinetta espressa è pur possibile ottenere un buon Ponce casalingo miscelando in un pentolino Rumme, Sassolino, zucchero ed il caffè preparato con la moka. Se si vuole servire più di un Ponce con questa tecnica è consigliabile preparali tutti insieme, portarli ad ebollizione e versarli poi nei singoli gottini dove avremo già preparato la 'vela'.


CURIOSITA'
Forte, ancora più forte con l'aggiunta di un po' di zenzero alla polvere di caffè (torpedine), altamente alcolico (due parti di alcol per una di caffè) e caldissimo, abbollore, acquisisce quasi un valore di prova iniziatica; <vediamo se ce la fai a farti un Ponce> si dice al forestiero di passaggio a Livorno per valutarne la prestanza, ma solo pochi (o poche) riescono a tracannarlo tutto d'un fiato ed assurgere al più elevato rango di 'diacciaponci':
"in tal guisa si era soliti appellare le popolane che recatesi al bar ordinavano perentoriamente un ponce 'abbollore' (...) il barista, quando serviva loro la diabolica mistura, si faceva comunque premura di avvertire <Badi sposa che è bollente...>; al che le intrepide ribattevano  <...vavài giovane... ora te lo diaccio io!> e lo tiravan giù d'un fiato (...), guardandosi intorno con aria trionfante e provocatoria" (Giorgio Marchetti, Il Borzacchini Universale)


mercoledì 28 marzo 2012

Il Ciambellone all'Olio d'Oliva!

Sarà perché lo produciamo, sarà perché è più leggero del burro, sarà perché lo rende sofficissimo, comunque sia, a Casafredda, il Ciambellone si fa con l'Olio d'Oliva.


INGREDIENTI

3 uova

250g di zucchero

130g di Olio d'Oliva

130g di acqua          

250g di farina

mezza bustina di lievito



PROCEDIMENTO

Sbattete le uova insieme allo zucchero con la frusta in un recipiente circolare finché acquisiranno un aspetto chiaro e spumoso.


Aggiungete quindi l'Olio d'Oliva, l'acqua e, se vi piace, un po' di liquore.. da buona livornese io ci metto il Rum Vittori che lo fa ben sposare con il Ponce se mangiato a fine pasto.



Aggiungete, infine, la farina ed il lievito continuando a mescolare con la frusta finché il composto otterrà la stessa consistenza della foto e colatelo nello stampo a ciambella preventivamente imburrato oppure in stampini di carta  tipo muffin.

A questo punto potete infornare in forno pre-riscaldato a 180°per 30/40 minuti, farà fede la prova stecchino, ed a fine cottura guarnire con dello zucchero a velo.



VARIEGATURA

Se invece volete ottenere l'effetto marmorizzato aggiungete due cucchiaini di cioccolato amaro al composto che rimane nella ciotola dopo averlo versato, mescolatelo bene e finite di colarlo nello stampo con andamento circolare.. Buon Ciambellone a tutti!



venerdì 24 febbraio 2012

Parola di Primo


Nel nostro primo giorno aretino post-NZ ho conosciuto per la prima volta Primo Cangi, ottuagenario ed ultimo detentore della cultura contadina di queste zone. Con la sua famiglia abitava il lato nord di Casafredda, a sud c'era quella di Paolino, insieme se ne sono occupati fino agli anni '70 quando era ancora in piena attività colonica con le stalle delle bestie bianche e della miccia, gli stalletti dei maiali, l'aia, l'orto, i campi, la vigna e l'oliveta.

Con il loro lavoro soddisfacevano le esigenze alimentari di 25/30 persone. suoi ricordi e la sua esperienza sono tanto preziosi per noi, quanto è bello per lui avere qualcuno cui insegnare a prendersi cura della sua terra; 
"... perché recordete che vien tutto da la terra, anche 'l fero pe' fe le maghene".


Nella sua lunga vita, tutta trascorsa tra Sassocupo e Ceciliano, è stato testimone di quel cambiamento epocale che ha visto la fine della mezzadria ed ha trasformato il contadino in una razza in via d'estinzione; "... perché i trattori non figliano" come scrisse in un tema di prima elementare che frequentò a vent'anni, "... e la maestra se lo tenne quel tema" per rileggerlo se quella impensabile profezia si fosse un giorno realizzata.


Ieri è passato a trovarci, ci ha portato delle potature di vite da piantare e un altro po' dei suoi racconti da consumare di fronte ad un caffè. Questo pazzo clima di cui tutti ci meravigliamo non lo ha scosso più di tanto, anzi "fa bene a i' grano" e poi se n'è andato pronosticando una lunga estate secca, " ... perché ha fatto 'sciutto a tutte le calende!".




martedì 31 gennaio 2012

Sex, Lies, and Global Warming

On Wednesday the 25th of January 2012, about a week ago, a group of 16 smart guys joined their energies and signed a letter on the local paper to express their new, different point of view...

domenica 29 gennaio 2012

Il paradosso della Melagrana



Della Melagrana non si butta via nulla: dalla buccia si estraggono coloranti al tannino; dai semi, oli per cosmesi e fitoterapia; il succo, poi, ha proprietà quasi miracolose!

giovedì 26 gennaio 2012

2010 Extra Virgin Olive Oil season at Casafredda


Yes...we know...is now 2012...but our previous blog crashed...and the way to pick olives and press them didn't change at all!

POSTed on  28/01/2011 18:11
In the olive grove at CasafreddaOn the e 24th of October we've officially opened at Casafredda the 2010 Olive season; a little bit in advance than the usual, to be franc, but the weather wasn't promising anything good for the following weeks, and with over 650 threes to be "hand peeled"...well, you know! It's better being prudent.